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Diagnosi e caratteristiche del massetto

Prima di procedere alla posa di un rivestimento in ceramica, marmo, pietre naturali o legno è assolutamente necessario valutare la qualità del sottofondo sia nel caso di un massetto sia nel caso di un vecchio pavimento che si voglia ricoprire senza smantellarlo. 
La corretta diagnosi del sottofondo è pertanto una priorità per eseguire una posa a regola d’arte che garantisca un risultato duraturo nel tempo.

Planarità
Il massetto deve essere piano per garantire un buon risultato tecnico ed estetico.
La planarità del supporto viene verificata con una staggia lunga 2 m. Per procedere alla posa di ceramica la tolleranza ammessa è di 3 mm. Nel caso siano previste pavimentazioni con tolleranze inferiori al suddetto limite si dovrà prevedere di intervenire con correzioni meccaniche o con idonei prodotti livellanti ad alta resistenza come weberfloor Zero30 o weberfloor Planitec.

Stabilità
Il massetto deve essere stabile e privo di fessurazioni per evitare problemi successivi alla pavimentazione. 
Eventuali fessurazioni dovranno essere valutate attentamente; una limitata presenza di fessure non pregiudica la qualità di un massetto se queste sono di ampiezza contenuta. Nel caso di formazione di fessure ritenute dannose, si può intervenire sigillandole.

Durezza
Per evitare che il supporto generi fessurazioni o qualunque possibile distacco, deve essere resistente, ossia deve presentare uno strato corticale coeso, facilmente verificabile in cantiere mediante un piccolo test.
Per verificare la resistenza del primissimo strato del massetto definita appunto durezza superficiale del supporto, occorre dotarsi di un chiodo e inciderlo superficialmente in più punti. Affinché la durezza sia verificata, non si devono formare incisioni, sgretolamenti o sfarinamenti.
Se il supporto non è sufficientemente duro o coeso superficialmente, bisogna eliminarlo fino a ritrovare il supporto sano oppure procedere con un consolidamento per mezzo del primer epossidico weberfloor 4712 e spolvero di quarzo.

Porosità
I supporti in cemento devono essere normalmente assorbenti per evitare l’asciugatura prematura delle colle, limitandone così il tempo aperto, ossia lo spazio di tempo che intercorre fra il momento in cui un materiale, mescolato con acqua, è applicato, ed il momento in cui esso riduce la capacità adesiva.
Bagnare leggermente il supporto con acqua. Se l’acqua viene assorbita rapidamente, il supporto viene considerato eccessivamente poroso quindi bagnarlo il giorno precedente alla posa o meglio ancora trattarlo con weberfloor 4716 primer in due mani nelle opportune diluizioni (vedi tabella).
Massetti a base gesso o anidrite devono essere preventivamente trattati con il primer weberprim PF15 prima della posa di piastrelle con collanti cementizi.

Umidità
Prima dell’incollaggio del pavimento (soprattutto in caso di parquet o resine) è opportuno verificare con l’igrometro a carburo, che l'umidità residua del massetto non superi i limiti consentiti dal tipo di rivestimento previsto. Inoltre va considerato che la stima dei tempi di asciugatura indicati nella scheda tecnica del massetto è approssimativa perché influenzata da fattori quali: le condizioni ambientali, la quantità d'acqua d'impasto, lo spessore e la finitura superficiale.

Posa a pavimento
Qualora volessimo posare la nuova pavimentazione direttamente su una vecchia, evitandone lo smantellamento, è necessario verificare che la vecchia piastrella sia perfettamente aderente al supporto in modo da evitare possibili distacchi ed eliminare qualsiasi parte che suoni a vuoto. Prima della posa della nuova piastrella è opportuno procedere ad una molatura del vecchio pavimento in modo da eliminare lo strato superficiale e renderlo più ruvido, facilitando la stesura dello strato di collante e migliorandone l’adesione.

Posa a parete
Nel caso di un rivestimento a parete, verificare che l’intonaco sia compatto e privo di parti in fase di distacco; non devono essere presenti sostanze contaminanti quali vernici, oli o tracce di vecchi adesivi. Eventuali irregolarità possono essere recuperate con il livellante a presa rapida weberfloor Zero30, che permette la successiva applicazione del collante in tempi molto veloci (circa 3 ore a seconda degli spessori applicati).
Nel caso l’intonaco fosse a base gesso, sarà necessario trattarlo preventivamente con il primer weberprim PF15 prima della posa delle piastrelle con i collanti cementizi webercol.