Weber Italia

Preparazione del sottofondo

Nella ristrutturazione degli spazi interni la cura e la manutenzione delle superfici, non solo da un punto di vista estetico, sono oggetto di attenzioni sia da parte dei proprietari di casa sia dagli addetti ai lavori, chiaramente per motivi diversi. 
Quando un posatore professionale è chiamato a realizzare una pavimentazione o un rivestimento, dal suo punto di vista tecnico, presterà particolare attenzione alla diagnosi del sottofondo che fa da supporto, al fine di garantire un lavoro duraturo nel tempo e che non riservi sorprese. Dovrà valutare quale sia la migliore soluzione da adottare per la realizzazione del massetto che farà da supporto al rivestimento ceramico, marmo o parquet integrandolo se necessario con gli opportuni sistemi di isolamento termico o acustico.

Quali sono gli aspetti da analizzare prima di intervenire definitivamente incollando le nuove piastrelle?

Tipologia di massetto

Massetto ancorato

Si tratta di massetti che aderiscono direttamente al sottofondo inteso come supporto portante che può essere costituito da un solaio o da una fondazione.

L'aderenza può essere:

  • da contatto: quando si sfrutta solo il principio dell'attrito;

  • meccanica: mediante ancoraggio di un'armatura con chiodi o tasselli inseriti e aderenti nel supporto in modo da ancorare meccanicamente il massetto;

  • chimica: ottenuta attraverso l'impiego di appositi promotori di adesione (es. resine, boiacche di cemento).

Qualora fosse necessario realizzare massetti di limitato spessore è essenziale prevedere un promotore di adesione. I massetti aderenti possono essere impiegati purché il sottofondo sia maturo e coeso.

Massetto desolidarizzato

sono realizzati interponendo tra il massetto stesso e il supporto, uno strato separatore orizzontale non comprimibile (ad esempio foglio di polietilene o PVC). Tale modalità di realizzazione deve consentire di svincolare la pavimentazione dalle deformazioni della struttura portante. 
Lo strato separatore, se specificatamente richiesto, dovrà creare una barriera al vapore efficace e durevole che impedisca la risalita di umidità dal sottofondo.
I fogli devono essere sovrapposti tra loro di almeno 20 cm su un sottofondo che deve presentarsi possibilmente planare.
Una volta steso l’elemento di separazione, fissare lungo le pareti perimetrali ed i pilastri un nastro di materiale comprimibile che abbia uno spessore tra 4 e 8 mm.
Può essere prevista un’armatura (rete da 2 a 5 mm massimo e maglia da 5x5 a 20x20 cm) per favorire la distribuzione dei carichi ed evitare fenomeni di punzonamento.

Massetto galleggiante

sono realizzati interponendo tra il massetto stesso e il supporto, uno strato separatore orizzontale comprimibile (pannelli isolanti, feltri ad alta grammatura fonoassorbenti per l’isolamento acustico da calpestio), il quale dovrà essere posato su un supporto che sia il più planare possibile. Pertanto in presenza di canalizzazioni (idrauliche e/o elettriche che dovranno preventivamente essere calottate con malta cementizia) è necessario procedere prima con un riempimento tramite il sottofondo alleggerito weberplan IsoLight250 realizzando uno spessore minimo di almeno 5 cm (3 cm solo in caso di supporti ben consolidati). 
Una volta steso il pannello isolante o il feltro fonoassorbente, fissare lungo le pareti perimetrali ed i pilastri un nastro di materiale comprimibile che abbia uno spessore tra 4 e 8 mm. 
In questo caso lo spessore del massetto deve essere dimensionato in relazione alle caratteristiche di comprimibilità degli strati sottostanti e può essere prevista un’armatura (rete da 2 a 5 mm massimo e maglia da 5x5 a 20x20 cm) per favorire la distribuzione dei carichi ed evitare fenomeni di punzonamento